I principali social media stanno silenziosamente limitando la visibilità dei contenuti politici, una pratica che potrebbe avere serie implicazioni per l'informazione pubblica. Attraverso lo "shadow ban", un meccanismo poco trasparente, piattaforme come Facebook, Instagram e TikTok stanno riducendo la portata di certi contenuti senza informare gli utenti.
Questa tendenza si è intensificata con le crisi in Ucraina e Gaza, quando i social si sono trovati a gestire un'ondata di contenuti politici complessi. La loro risposta è stata quella di limitare drasticamente la visibilità di molti contenuti politici, indipendentemente dalla loro natura o importanza.
Le piattaforme affermano di voler dare agli utenti più controllo sui contenuti che vedono. Tuttavia, questa mossa solleva preoccupazioni sulla formazione dell'opinione pubblica, soprattutto considerando che i social media sono diventati una fonte primaria di informazione per molti.
Secondo un'indagine di Pew Research, il 50% degli americani si informa "spesso o a volte" tramite i social network. Uno studio dell'Eurostat ha rivelato che per il 28% degli europei i social media sono il principale mezzo di accesso alle notizie online, superando siti di news e motori di ricerca.
Particolarmente preoccupante è l'impatto sui giovani tra i 18 e i 24 anni, che hanno "molta più probabilità di usare i social media invece di un sito o di una app d'informazione" per informarsi.
Questa tendenza potrebbe portare a una generazione meno informata sulle questioni politiche e sociali cruciali. Come ha evidenziato "The Conversation", la decisione di limitare i contenuti politici su piattaforme come Instagram e Threads potrebbe essere "pessima per la democrazia", riducendo le possibilità di scoprire casualmente informazioni politiche rilevanti.
È necessario un dibattito pubblico su come bilanciare la moderazione dei contenuti con la necessità di mantenere i social media come spazi di informazione e dibattito. Alcuni suggeriscono di imporre alle piattaforme il rispetto della pluralità dei contenuti e l'eliminazione dei filtri anti-politici, simile a quanto richiesto ai servizi pubblici radiotelevisivi.
In un anno cruciale per le elezioni in molti paesi, tra cui India, Unione Europea e Stati Uniti, è fondamentale garantire che l'informazione politica rimanga accessibile dove le persone trascorrono la maggior parte del loro tempo online.
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