Esplora lo spionaggio cinese
La Repubblica Popolare Cinese (RPC) sta intensificando le sue operazioni di intelligence, riflettendo le sue crescenti ambizioni geopolitiche. Dal 2017, una nuova legge obbliga i cittadini e le aziende cinesi a cooperare con le richieste informative del governo. Antonio Teti, esperto di sicurezza, descrive lo spionaggio cinese come una mastodontica organizzazione che coinvolge agenzie di vario tipo, dal militare al privato, tutte coordinando per raccogliere informazioni globalmente.
La RPC utilizza sia cittadini ordinari sia personale specializzato per raccogliere informazioni, sfruttando la vasta diaspora cinese e i cittadini naturalizzati in altri paesi. Le metodologie di raccolta di informazioni sono varie e comprendono l'acquisizione di dati durante viaggi, l'acquisizione di società straniere strategiche, e l'utilizzo di società di copertura per ottenere tecnologie di interesse.
Pechino impiega tecnologie avanzate, come satelliti, intercettazioni telefoniche e cyber operazioni, per raccogliere informazioni. È inoltre un leader mondiale nell'esportazione di tecnologie chiave come il riconoscimento facciale e l'intelligenza artificiale, e sta avanzando rapidamente nel settore delle telecomunicazioni con progetti come il 5.5G di Huawei.
La RPC non si limita a utilizzare cittadini cinesi nelle sue operazioni di intelligence: recluta anche agenti stranieri, offrendo denaro e altri incentivi per le informazioni. La sua struttura di raccolta informativa è vasta e complessa, e gli obiettivi principali sono le tecnologie avanzate, sia militari che commerciali.
Sono state identificate diverse università e istituzioni cinesi coinvolte nel furto di tecnologie e nello spionaggio, con oltre 224 casi di spionaggio cinese negli Stati Uniti documentati tra il 2000 e il 2023. Gli attori coinvolti sono sia membri del governo e militari cinesi, sia privati cittadini e “attori” non cinesi.
Casistica specifica evidenzia come la Cina sia interessata a tecnologie avanzate, con episodi di furto di dati da parte di dipendenti di aziende strategiche e di intrusioni informatiche mirate a ottenere informazioni su tecnologie militari avanzate.
Il governo cinese ha anche istituito stazioni di polizia all'estero, ufficialmente per assistere i cittadini cinesi con questioni amministrative, ma queste stazioni sono anche state accusate di partecipare alla "Fox Hunt", un'operazione volta a identificare e costringere al ritorno i dissidenti politici cinesi. In Italia, tali stazioni sono presenti in diverse città, coincidendo con significative popolazioni cinesi.
La RPC conduce operazioni sia online sia offline per localizzare e mettere a tacere i dissidenti, utilizzando anche propaganda online e operazioni di influence per promuovere la sua narrativa e reclutare simpatizzanti. Teti sta completando un libro sulle tecniche di intelligence cinese, previsto per il primo trimestre del 2024.
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